Finisce
l'era del Callianetto? A quando quella della Federtamburello? (di Paolo
Monticone, "Occhio Magico", su La Nuova Provincia di martedì 16 ottobre
2012)
Il Callianetto ha interrotto la sua decennale serie di vittorie
tricolori uscendo a testa alta, sì, ma sconfitto, dalla finale scudetto
di tamburello contro il Medole di Monzeglio e Pierron. Una sconfitta su
cui pesa, è inutile girarci intorno e senza voler togliere nulla a chi
era in campo, l'assenza di "big one" Beltrami e su cui anche la
Federazione ci ha messo del suo facendo l'ennesimo pasticcio della sua
secolare esistenza. Se dovesse essere "neutro" il campo di gioco della
partita dell'anno, lo sia davvero e non dietro l'angolo di casa di una
delle due contendenti. Senza voler fare le vittime più del giusto,
diciamo che prima o poi doveva accadere: dieci anni di dominio assoluto
erano già una specie di felice anomalia e dunque... È finita un'epoca?
Può darsi, anche se ci si augura sinceramente di no. Ci auguriamo
invece, altrettanto sinceramente, che sia davvero finita l'epoca degli
attuali vertici federali (capiamoci, quelli nazionali ché quelli locali
sono invece fortemente meritevoli anche se nessuno, come si sa, è
perfetto) che sono lì da decenni fermi a tutela del proprio potere con
risultati complessivi davvero esigui. Chissà come mai il Coni nazionale,
che pure non ci ha pensato un momento a chiudere le sue sedi
provinciali, non si è mai attivato per sanare una situazione abnorme e
ambigua (e siamo gentili) dove gli stessi vertici di cui si parlava
prima, hanno da tempo scambiato la sede della Federazione per la propria
abitazione? Misteri del sistema Italia.
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